Lago di Resia: cosa vedere

Tra storia, natura e arte

Sin dall’antichità, diverse civiltà – tra cui Celti, Romani, Reti e, appunto, Venosti – si insediarono in questa vallata alpina lasciando il segno. Ecco allora che altrettanto variegate sono le attrazioni visitabili in zona, rispecchiando la storia vissuta. Un altro aspetto interessante è che la Val Venosta viene spesso detta “Valle degli artisti” per via della rinomata vena creativa della popolazione locale.

Il Lago di Resia, poi, ne è diventato un simbolo. Ma come si è formato? Prima esistevano tre laghi naturali, che vennero uniti nel 1950 costruendo una diga per la produzione di energia elettrica. Qui scorrono anche le acque dell’Adige, il secondo fiume più lungo d’Italia. Non mancate di visitarne la sorgente, che si trova ad appena 20 minuti di camminata dal paese di Resia.

 

Il campanile sommerso

Solitario e affascinante, emerge fiero dalle acque del Lago di Resia il campanile della chiesetta romanica di Curon, protetto dalle belle arti e testimone della costruzione della diga che anni addietro ha sacrificato l’abitato assieme a gran parte del borgo di Resia. Per la rivista GEO è nella Top 15 dei luoghi più fiabeschi.

Dal 2020 esiste una serie di Netflix riguardante le misteriose vicende che ruotano attorno al lago. Insomma, un simbolo avvolto da leggende: si dice, ad esempio, che talvolta si possa ancora udire il suono delle campane in lontananza. Si vocifera anche che nel campanile aleggi ancora lo spirito del sacrestano e che in giorni particolarmente nebbiosi si affacci per qualche secondo alla finestra…

 

A proposito, durante un tour a bordo della MS Hubertus ci passerete vicino, provate a controllare!

 

L’abbazia di Monte Maria

Sopra Burgusio, visibile già da lontano, troneggia a quota 1340 m il monastero benedettino più alto d’Europa. Costruito nel XII secolo, è un luogo votato alla spiritualità, dove ancora oggi vivono monaci dell’ordine. Talvolta vengono organizzati qui anche eventi. Inoltre, dispone di un museo che può essere visitato accompagnati dall’abate Markus. Un vero gioiello architettonico a cavallo tra passato e presente.